di D’Achille Sarah

IC MISANO

Febbraio 2023

Bambini sotto gli alberi che chiacchierano e si confidano segreti, bambini che si rincorrono in giardino ridendo, bambini con le mani nella terra per costruire casette alle formiche e piccoli villaggi per abitanti invisibili, bambini che regalano fiori alle maestre, bambini che chiedono di uscire e di fare lezione fuori o ricreazione all’aria aperta.

I bambini chiedono ed indicano direzioni e sta a noi osservare ed accorgerci che quando siamo fuori i loro sorrisi sono più frequenti e i loro movimenti più liberi, hanno più spazio ed è più difficile entrare in conflitto perché all’esterno se sono infastiditi da qualcosa o da qualcuno possono regolare più facilmente lo spazio e la distanza.

I nostri giardini a scuola erano vuoti, i bambini avevano molto spazio per correre ma è difficile lavorare e costruire in uno spazio non attrezzato, ce ne siamo accorti soprattutto in questi ultimi anni, con le scuole che sembravano sempre più piccole, aule troppo chiuse e pochissime alternative all’esterno.

Abbiamo cominciato a pensare a spazi diversi, ad un uso didattico dello spazio all’aperto, ad un modo diverso di stare a scuola e, con il sostegno della nostra amministrazione comunale e dei fondi messi a disposizione dal MIUR, i giardini si stanno arricchendo di aule all’aperto, orti, casette per giochi all’esterno, strutture per poter fare didattica all’aperto. 

All’aperto impariamo cose diverse, impariamo a stare in cerchio e a guardarci in faccia, leggiamo e ascoltiamo storie, piantiamo semi che diventeranno piantine e ortaggi, legumi e fiorellini, piantiamo ghiande e proviamo a fare come “l’uomo che piantava gli alberi”; a volte ci dimentichiamo di innaffiare quei vasi, ma speriamo che in qualche modo se la cavino lo stesso e speriamo che qualche piccola quercia possa nascere anche grazie alla nostra cura o alle nostre dimenticanze.

Dovremo a breve riempire gli orti, con argilla e terriccio ci hanno detto, e lo faremo noi, adulti e bambini insieme, metteremo le mani nella terra e la terra e’ sporca, pesante ed e’ “bassa”, ma e’ viva.

Qualche giorno fa Leo, un bambino della nostra scuola primaria, ha trovato in mezzo alla terra un lombrico e a noi adulti sembrava una cosa bellissima: la terra e’ viva dei suoi abitanti!!!

Leo e’ un bambino vivace, abituato alla vita in collina, a correre con la bicicletta e sul monopattino, si rotola nel parchetto di paese, eppure Leo era terrorizzato dal lombrico e dopo averlo trovato nella terra non voleva più affondarci le mani. La vita della terra ha spaventato Leo.

Proveremo a mettere le mani nella terra un pò più spesso e lo faremo insieme, adulti e bambini, avremo la terra tra le unghie e speriamo che qualche altro lombrico venga a farsi conoscere nei nostri orti a scuola.